
Un cambiamento che è già realtà
Non si tratta più di fantascienza o di promesse da convegno: l’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) è ormai entrata nella vita di tutti i giorni. Lo racconta chiaramente un articolo firmato da Marc Zao-Sanders e pubblicato il 9 aprile 2025 su Harvard Business Review, dal titolo “How People Are Really Using Gen AI in 2025”. L’analisi, corredata da un’infografica, raccoglie i 100 casi d’uso reali dei Large Language Model (LLM), mostrando come aziende e singoli stiano già sperimentando – e beneficiando – della tecnologia.
Come scrive l’autore:
“La GenAI è ormai così diffusa che la maggior parte degli utenti non si chiede più cosa possa fare, ma come integrarla meglio nella propria routine quotidiana.”
Dove la GenAI sta lasciando il segno
L’indagine di HBR mette in luce i contesti più interessanti:
- Produttività: dall’email scritta in un attimo alle presentazioni generate in automatico, fino ai riassunti di documenti complessi. La GenAI diventa un assistente personale che fa risparmiare tempo.
👉 Case study: Microsoft riporta che il 70% degli utenti di Copilot in Office 365 dichiara un risparmio medio di oltre 30 minuti al giorno nelle attività amministrative.
- Creatività: copy per il marketing, concept pubblicitari, contenuti social e persino bozzetti visivi. L’AI si afferma come alleata dei team creativi, non un loro sostituto.
👉 Case study: Coca-Cola ha utilizzato piattaforme di GenAI per sviluppare campagne interattive che hanno generato un tasso di engagement superiore del 25% rispetto alla media.
- Formazione: tutor virtuali che adattano il percorso didattico allo studente, materiali didattici tradotti e personalizzati, quiz generati in tempo reale.
👉 Case study: Khan Academy ha lanciato “Khanmigo”, un tutor basato su LLM che fornisce supporto personalizzato a milioni di studenti.
- Decision-making: strumenti che leggono grandi moli di dati, fanno previsioni e suggeriscono strategie. Non più solo dashboard, ma insight capaci di orientare le scelte di business.
👉 Case study: Deloitte ha introdotto sistemi di analisi basati su GenAI per aiutare i clienti corporate a valutare scenari di mercato complessi, riducendo del 40% i tempi di elaborazione dei report.
Non solo strumenti: arrivano gli Agentic AI
Ma la vera novità, scrive HBR, è l’arrivo degli AI agenti autonomi, i cosiddetti Agentic AI. Non parliamo più solo di prompt e risposte: queste intelligenze sono in grado di pianificare, decidere e agire in autonomia. In altre parole, diventano colleghi digitali, con un ruolo sempre più centrale nella macchina organizzativa.
Zao-Sanders sottolinea:
“Il futuro del lavoro non sarà una battaglia tra uomo e macchina, ma una collaborazione ibrida, dove gli agenti AI si prenderanno carico delle complessità invisibili.”
L’opportunità per aziende e professionisti
Il messaggio è chiaro: la GenAI non è “una tecnologia in arrivo”, è già sul campo. Aziende e professionisti la usano per comunicare meglio, innovare più in fretta e gestire dati e operazioni in modo più efficiente. La sfida vera, sottolinea HBR, è non limitarsi a provarla, ma ridisegnare processi e modelli organizzativi per sfruttarne appieno il potenziale.
Conclusione
Il pezzo di Marc Zao-Sanders su Harvard Business Review segna un punto di svolta: la GenAI non è più un esperimento, è un nuovo standard. Ora la domanda da porsi non è se adottarla, ma come farlo senza perdere terreno.
Fonte: Harvard Business Review, Marc Zao-Sanders, “How People Are Really Using Gen AI in 2025”, 9 aprile 2025.





